I peggiori – Vincenzo Alfieri
Sta arrivando una Cool Italia?
Si potrebbe parlare di “Cool Italia”, parafrasando quel momento storico e movimento culturale dell’Inghilterra degli anni Novanta (la Cool Britannia appunto), quando ci si riferisce a quel nuovo cinema italiano, audace nello stile, coraggioso e ambizioso nella scelta delle storie, con un istinto proletario e onesto. Il successo di film come Lo chiamavano Jeeg Robot, Veloce come il vento o Smetto quando voglio, ha rinnovato la fiducia nella scena cinematografica italiana di genere riuscendo allo stesso tempo a riportare il pubblico nel regno della fantasia e della creatività.
Spinto da questa nuova energia produttiva esce nelle sale I Peggiori, scritto, diretto e interpretato da Vincenzo Alfieri, un rimpasto dei Cinecomics contemporanei privo di “Baam” e “Kapoom”, una dinamica commedia in incognito.
La storia si svolge a Napoli dove i due fratelli Massimo e Fabrizio (Lino Guanciale e Vincenzo Alfieri) vivono in una condizione di esiliati da Roma, loro città natale, a causa di un non ben specificato dissesto economico che ha coinvolto centinaia di persone, provocato dalla loro madre ora in prigione. Passati da un’infanzia borghese ad un presente da miserabili, i due sono in cerca di una via d’uscita ma la fregatura è sempre dietro l’angolo. Per non perdere l’affidamento dell’amata sorellina Chiara (Sara Tancredi), Fabrizio lavora come archivista in un tribunale nonostante una laurea in giurisprudenza mentre Massimo si spacca la schiena in un cantiere di soli extracomunitari. Poteva andare meglio, invece va così. Un giorno decidono di rubare al padrone di Massimo – ben poco propenso a pagare in tempo gli stipendi – filmando il tutto con il cellulare e proprio grazie al video finiranno per diventare idoli di massa sul web. Per portare giustizia e pace là dove non ci sono e racimolare qualche soldo, si creano una seconda identità indossando una maschera di Maradona e improbabili costumi ispirati dai fumetti, facendosi chiamare i Demolitori. Ma due super eroi senza super poteri se colpiti sanguinano.
L’estetica del film è molto buona, il giovane regista lavora con vivacità e libertà stilistica sulle immagine utilizzando una fotografia(di Davide Manca) dalle tonalità forti e un apprezzabile pulizia grafica, tessendo patchwork elaborate fatte di inquadrature complesse e di frenetiche accelerazioni accompagnate inoltre da un ottima colonna sonora che pesca un po’ ovunque spaziando dal rap al funk (sentiamo più volte il classico dei Wild Cherry, Play that funky music). L’intreccio si avvicina alle morfologie delle graphic novel, citandone spudoratamente le più celebri come V per Vendetta, Il Cavaliere oscuro e Kick-Ass, tuttavia tentando di mescolare azione e commedia, il regista non riesce a trovare la giusta misura.
In I Peggiori c’è una specie di integralismo dell’ironia romana e napoletana (nel cast anche i comici Biagio Izzo e Francesco Paolantoni) che soffoca clamorosamente una sceneggiatura che non esplora le potenzialmente interessanti personalità delle figure protagoniste, coloro che sono esclusi dalla vita e rilegati a compiti sociali di confine oppure gli appartenenti al sommerso e vasto universo adolescenziale della generazione youtube, malinconicamente connessa al mondo tramite internet.
Seppur si esageri con trovate tipiche dei teen movie e dialettalismi un po’ banali, la storia dei due antieroi a pagamento, cazzari e (forse troppo poco) sopra le righe diverte e ha dei buoni spunti narrativi per cui dovremmo aspettare i seguiti per vederne lo sviluppo. Sempre meglio che morire di noia.