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Cantando sotto la pioggia con Giorgio Tuma a Milano

Una serata milanese al Diluvio Festival

Fenomenologia del giovedì, ovvero quel giorno in cui non è ancora weekend eppure lo si intravede e quindi, alla stregua del più puro manicheismo, si è dibattuti tra due diverse ed opposte scuole di pensiero: “esco e me ne frego”, infischiandosene del lavoro in ufficio che domani, puntualissimo alle 9:00 ci attende, oppure “coperta di plaid e X-Factor alla tv” così da renderci ancora più pigri di quanto siamo?

A levarci da questa impasse ci hanno pensato i ragazzi di Sherpa Live che hanno organizzato, giustappunto giovedì 24 novembre, all’Arci Ohibò di via Benaco a Milano un evento, come si sarebbe detto una volta, con i fiocchi: in una sola serata e in suolo palco, ecco infatti Tide Predictors, Vikowski, Abbracci Nucleari, Lætitia Sadier e Giorgio Tuma.

Un parterre davvero variegato per questo show, chiamato, un po’ profeticamente, Diluvio. Già perché si da il caso che proprio giovedì 24 si è raggiunto il picco delle precipitazioni in quel di Milano, bagnando la serata anche oltre “il giusto”. Tuttavia le ragazze e i ragazzi affamati di buona musica non si sono certo fatti da parte e, anticipato da un gustosissimo set acustico di Morning Tea alle prese con le canzoni di Elliot Smith (combo particolarmente e non per i deboli di cuore) nel vicino Madama Hostel, la serata è iniziata. Ed è iniziata forte con i Tide Predictors che si sono subito imposti per una presenza davvero imponente sul palco.

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Nonostante infatti siano soltanto in due, Lorenzo Pisanello e Luca Gambula hanno messo in scena un set affilato e glaciale come un coltello-laser che ha impressionato per bravura tecnica e capacità di mantenere alta la concentrazione e il livello dell’esibizione. Dopo di che è stata la volta di Vikowski, una “vecchia conoscenza” per noi di Rivista Paper Street dato che l’avevamo già intervistato in occasione dell’ultimo Pending Lips Festival (potrete trovarla qui, ndr). Rispetto ad allora il “cantautore elettronico” è cresciuto, ha scritto nuovi brani più aderenti con la sua poetica ed ha affinato numerose tecniche di composizione musicale. Sempre contraddistinto da un grande impatto emozionale, oggi Vikowski è un nome caldissimo da tenere in considerazione, in grande considerazione.

Terzi in ordine di apparizione, ecco gli Abbracci Nucleari. Rahmna Hafsi ha una voce dolce, suadente e di grande classe, e pure un sorriso che conquista, mentre Marco Rigamonti, noto dj milanese, riesce a modulare ed impostare atmosfere di notevole raffinatezza: ecco gli ingredienti di questo duo che ha reso l’Arci Ohibò esclusivo e à la page come un club di Soho, miracoli della pioggia di Corso Lodi! Dopo che anche Lætitia Sadier ha preso posto sul palcoscenico con un set molto rigoroso e algido (forse troppo algido) ecco che Giorgio Truppi è salito in scena.

Del disco di Giorgio Tuma, This Life Denied Me Your Love, ne hanno parlato bene tutti e poterlo ascoltare dal vivo non fa confermare, straconfermare questi pensieri positivi. Un lavoro, quello dell’artista pugliese, che pare quasi scaturito dalla pazienza, dalla pazienza nel fare musica “col bulino” ovvero andando a ricercare, ripensare e controllare ogni più piccolo dettaglio. E tutto questo sia su disco che su palco si sente. Ecco perché in una serata così strana di “diluvio” milanese le note di Giorgio Tuma erano quello che ci voleva: perché ci hanno fatto spiccare il volo, innalzare in cielo e guardare tutti da lassù. Anche più in alto delle nuvole gonfie di pioggia.

Arci Ohibò (MI) – 24 novembre 2016

Photography ©Diluvio Festival all rights reserved

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