Le stelle non cadenti
Anche questa settimana è stato confermato il successo di Ballando con le stelle (Raiuno, prima serata) che ha sfiorato i cinque milioni di telespettatori e il 26,29% di share.
Il talent show, di importazione britannica, basato sul format della BBC merita tutto il consenso che ottiene.
A dire il vero chiamarlo talent show non mi pare propriamente corretto, ma nella genericità delle categorie, lo si può accettare, nel senso che la parte talentuosa, più o meno esauriente nelle varie edizioni, non è costante e non è l’elemento fondativo da tenere in considerazione, spesso infatti le esibizioni degli artisti cadono nella macchietta, quasi da concorrenti della Corrida.
Quello che piace è, ancora una volta, vedere i personaggi pubblici, i vips, in difficoltà e alla prova con sfide complicate, nulla di estremo, per carità, ma spesso in contrasto con la natura degli artisti.
Si sa, la danza non è cosa per tutti.
Ma ciò che più mi piace è l’atmosfera che da questo programma si sprigiona, ovvero la sensazione di assistere a quei varietà vecchia maniera, dove tutto era politicamente corretto, la vera prima serata televisiva.
Merito sicuramente della conduzione di Milly Carlucci e del suo stile: l’abito da sera torna a fare capolino nel piccolo schermo, in una cornice scenografica luccicante e sfarzosa, squisitamente televisiva.
Insomma, un programma cucito per il pubblico nostalgico di Raiuno, che ama divertirsi con un intrattenimento leggero, pulito capace di legare storie amorose, vere o presunte, con la giusta dose di umorismo e ironia. Dove i concorrenti non sono avversari, ma amici che giocano a sfidarsi all’insegna della lealtà e dello spirito di squadra…viva l’Italia!