Foto di scena ©Giuseppe Distefano

Il balletto è morto? Viva il balletto!

'Sylphidarium' di CollettivO CineticO debutta a Roma per Le Vie dei Festival

Il balletto è morto?
Viva il balletto!

A voler cominciare con un po’ d’ironia, potremmo sintetizzare così lo spirito racchiuso nel nuovo spettacolo di Francesca Pennini, Sylphidarium, presentato al Vascello per Le Vie dei Festival. Eppure non c’è da allarmarsi, perché è una morte solo apparente, visto che il balletto è più vivo che mai nella coreografia della danzatrice, performer e coreografa di CollettivO CineticO, che parte proprio dall’imponente tradizione della danza classica ovvero La Sylphide (declinato nelle celebri versioni di Filippo Taglioni e Michael Fokine) per rovesciarne completamente la prospettiva ed esplorarla nelle sue possibilità inattese di stravaganza e insieme scomposizione al microscopio.

Come richiamo al balletto classico c’è un telo bianco (ballet blanc è soprannominato infatti La Sylphide di Taglioni, che vide per la prima volta l’eterea ballerina, nonché sua figlia, Maria Taglioni in tutù bianco e punte) a ricordare però un set fotografico tutto contemporaneo su cui, in effetti, si esibiranno come in una vera e propria sfilata di moda questi testimonial un po’ glam di una nuova umanità più libera, disinibita e promiscua, scevra dai condizionamenti e che pur non si dimentica da dove proviene. Ma chi sono allora queste nuove e nuovi silfidi, ovvero gli infaticabili Simone Arganini, Margherita Elliot, Carolina Fanti, Carmine Parise, Angelo Pedroni, Francesca Pennini, Stefano Sardi e Vilma Trevisan?

Sono gli spiritelli timidi e leggeri che minacciano l’amore fra James e la fidanzata Effie, personaggi del balletto e insieme insetti vischiosi raccontati da una voce da documentario à la Piero Angela; sono corpi nudi, ora completati da accessori floreali o vegetali, ora esposti al pubblico nell’ossessione compulsiva di essere guardati, inaugurando così un nuovo feticismo dei corpi e dello sguardo; e ancora sono i protagonisti di un nuovo “déjeuner sur l’herbe con tanto di pop corn o un gruppo alle prese con un ultimo intensissimo work out in abiti spaziali.

Così, con Sylphidarium, Pennini indugia sul cadavere del balletto  e della società: lo fa a pezzi, lo smonta, lo rimonta, lo interseca e infine lo fa rinascere in una personalissima riscrittura lasciandone però inalterata l’essenza — proprio come dalla musica composta da Francesco Antonioni ed eseguita dal vivo, cui si intreccia ogni singolo movimento, è ancora possibile distinguere le note de Les Sylphides di Chopin all’interno di un tappeto sonoro eterogeneo e sorprendente che unisce violino, percussioni, elettronica e musica classica, dando vita a una danza metamorfica intessuta di stretti e complessi legami fra il mondo etereo del balletto e quello terreno delle larve, fra immortalità e pulsione di morte, fra promiscuità e amore romantico, fra narrazione del movimento e la sua astrazione in pura forma.

E come fanno le silfidi quando si nutrono delle carcasse, anche Pennini trae nuova linfa vitale dalla “morte”, ovvero da una codificazione della danza classica apparentemente rigida e immutabile, dimostrando invece come uno sguardo ardito possa rivoluzionare anche le certezze più consolidate.

Muovendosi fra tradizione e trasgressione, CollettivO CineticO allarga così gli orizzonti della danza contemporanea disegnando nuovi scenari possibili attraverso una scrittura coreografica che unisce l’accuratezza scientifica dell’entomologo alla follia dell’artista.

Per saperne di più di CollettivO CineticO:
• 10 Miniballetti, di Sarah Curati
• Miniballetto n.1, di Manuela Margagliotta
• Amleto, di Laura Marano
• Age, di Giulio Sonno

Ascolto consigliato:
 

Visto il 22 settembre 2016 al Teatro Vascello, Roma

Foto:
Screenshot dal video di Valeria Civardi, Alessio De Cicco, Sarah Janis Falanga
per TorinoDanza Festival 2016

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