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Medimex 2015, giorno 2

Seconda giornata di Medimex all'insegna dell'Incontro d’autore. Ben sei, infatti, gli appuntamenti dedicati a musicisti del calibro di Gianna Nannini, Lo Stato Sociale, Ensi, The Kolors, David Lang e Gianrico Carofiglio-Giancarlo De Cataldo. Impossibile seguirli tutti perché molti sono avvenuti in contemporanea. Ma è anche il giorno di Vinicio Capossela, che ha presentato il suo ultimo libro “Il paese dei coppoloni” prima, e l'omonimo documentario tratto da esso dopo. Anche questa giornata è caratterizzata da un considerevole numero di showcase e concerti serali. Cerchiamo di sintetizzare al meglio, dunque, questo ricco secondo giorno.

La giornata è aperta da una delle cantanti più conosciute nella nostra penisola: Gianna Nannini. La cantante toscana ha presentato per l’occasione il suo ultimo lavoro History, una raccolta dei suoi più grandi successi arricchita da sei brani inediti. La Nannini ha ammesso di essere innamorata della Puglia e della sua musica, dichiarando di apprezzare la pizzica, i Negramaro, i Sud Sound System e gli Après la Classe. Subito dopo la rocker senese è stata la volta del gruppo bolognese Lo Stato Sociale, una band senza gerarchie interne e con la costante voglia di sperimentare. I componenti del gruppo hanno confermato le difficoltà presenti nel mondo dei musicisti, che “campano” fondamentalmente solo con i tour. Ma poco male, dato che hanno anche confidato di odiare la vita in studio.

Mentre Lo Stato Sociale termina il proprio incontro, sono rimasti ancora alcuni minuti di quello di Ensi, avvenuto quasi in contemporanea. Il rapper piemontese ha tracciato una storia internazionale e nazionale del suo genere di riferimento, improvvisando nel finale qualche verso in free style. L’evento più atteso dai fan però è l’incontro con il fenomeno del momento: The Kolors. Nel primo pomeriggio, il gruppo, reso noto dalla vittoria del talent Amici 2015, è stato accolto da una folla in delirio. Capitanati da uno Stash con una nuova capigliatura azzurro cielo, i tre hanno raccontato le proprie influenze musicali (David Bowie, The Cure, Renato Zero) e illustrato il loro stile, non consueto in Italia sia a livello musicale che linguistico.

Il pomeriggio si è chiuso con due grandi nomi della musica italiana e internazionale: Vinicio Capossela e David Lang. Il cantautore di origini tedesche ha presentato il suo libro “Il paese dei coppoloni” (Feltrinelli, 2015), poi sfociato in un documentario proiettato in versione non definitiva proprio in occasione del Medimex e che uscirà tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016 nelle sale cinematografiche. Si tratta di un viaggio narrato, cantato e vissuto in prima persona da Vinicio Capossela, nei luoghi, nell'immaginario, nelle storie e nei personaggi che hanno ispirato il suo percorso artistico, umano e culturale. David Lang, invece, si è soffermato molto sul rapporto quasi simbiotico creatosi tra lui e il regista napoletano Paolo Sorrentino in occasione dei suoi due ultimi film – “La grande bellezza” e “Youth” – dei quali Lang è autore delle musiche. Nelle sue composizioni per film, infatti, il compositore statunitense cerca di rappresentare in musica l’evoluzione emotiva dei personaggi e di trasferire le stesse emozioni da un personaggio all’altro. Penso che ci sia riuscito perfettamente.

Molti gli showcase pomeridiani, impossibile seguirli tutti. Si sono esibiti in ordine di apparizione i NiggaRadio, gruppo che affonda le proprie radici nella musica nera coniugandola al presente e al futuro; I Musicanti del Vento, gruppo finalista dell’1M NEXT 2015; gli Slivovitz, collettivo napoletano orientato verso il progressive gipsy electro eclectic jazz; Rita Zingariello, cantautrice pugliese con due dischi all’attivo; Mimmo Epifani, cantore della cultura popolare meridionale; Treble, uno dei fondatori dei Sud Sound System, qui in veste di solista; e Crifu, gruppo salentino che amalgama pop, rock e world music.

In serata, ben otto esibizioni live si sono alternate nei tre palchi della Fiera. Hanno aperto le danze Isaya, gruppo francese fondato dalle gemelle Jeandon – Caroline e Jessica – che ha proposto un folk con contaminazioni bluegrass e soul. Altri protagonisti della serata Il Guaio, trio italiano pop elettronico dai testi altamente ironici; Dom la Nena, artista brasiliana abile a costruire paesaggi sonori con l’aiuto, di volta in volta, di chitarra, ukulele, violoncello, percussioni, tastiera e giradischi; Txarango, autentico fenomeno made in Barcellona che fonde reggae, dub, latin music e ritmi nativi; Adam Ben Ezra Trio, jazz e rock creati grazie al contrabbasso, percussioni e chitarra elettrica; Wrongonyou, artista romano dalla voce soul; e Toa Mata Band, otto piccoli personaggi della serie LEGO Bionicle programmati per suonare drum-synth, percussioni acustiche e smartphones.

La vera protagonista della serata, però, in linea con la scelta “rosa” dell'organizzazione è Carmen Consoli. La “cantantessa” siciliana ha messo in piedi uno show rock, fatto di riverberi e distorsioni della sua chitarra elettrica, in cui ha alternato brani del suo nuovo album L'abitudine di tornare, ad alcuni suoi successi come “Fiori d'arancio” e “Venere”. Dopo cinque anni di assenza, dunque, un grande ritorno per la Consoli che ha esplorato col suo celebratissimo ultimo lavoro, temi sempre attualissimi quali il femminicidio e l'amore disilluso.

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