99% – Ska-p
A cinque anni di distanza dal precedente Lágrimas y Gozos, gli Ska-p tornano con un nuovo disco: 99%.
Ne sono successe di cose, in questi ultimi cinque anni. Ed in particolare, la Spagna è stata teatro di una moltitudine di eventi socio-politici che non possono non aver avuto un impatto su un gruppo da sempre così impegnato sul fronte della controinformazione. E di fatto, la denuncia delle disuguaglianze sociali, dello strapotere del governo, della cecità della popolazione di fronte alle ingiustizie è più che mai evidente in questo album. 99%, pubblicato lo scorso 5 marzo ma disponibile sul mercato italiano solo dal prossimo 12 marzo, è un vero e proprio grido alla ribellione. Ma questa volta, sporcato di quella forza e quella speranza risvegliate dal celebre movimento degli indignados, che nel 2010 ha riempito le piazze di tutte le principali città spagnole e che ha avuto Madrid, terra di provenienza degli Ska-p, come epicentro.
Due brani, Canto a la Rebelión e Se Acabó, hanno anticipato il disco dal 5 febbraio 2013, tramite iTunes e Spotify, e già da essi si poteva trarre una chiara idea di ciò in cui sarebbe consistito. Nello specifico, Canto a la Rebelión è un inno delle masse che reagiscono al controllo esercitato dal governo sulle loro vite; similmente, Se Acabó invita a smettere di aver paura di tutto ciò che ci viene imposto di temere sin dalla nascita, dal governo alla religione, dalla disoccupazione al confronto e l’esclusione, poiché i tempi sono ormai maturi per opporsi e riprendere possesso del proprio destino.
Un invito ad aprire gli occhi ed insorgere, dunque. Emblematica, in questo senso, è la canzone Ciudadano Papagayo, caustica presa in giro del cittadino medio, troppo impegnato a ripetere a pappagallo, per l’appunto, i messaggi falsi e bigotti che la televisione trasmette piuttosto che ad accorgersi di come il proprio Paese sia in declino; una canzone che si chiude con una serie di inviti a rendersi conto di come egli stesso sia la causa del proprio male.
Non si tratta, tuttavia, solo di grida di protesta e denuncia dei difetti di una popolazione: il tutto è, come già accennato, ammantato da una nuova speranza, una nuova fierezza di appartenere ad un popolo che si sta mettendo in moto per la propria rinascita. Esempio di questo sentimento è il brano Victoria, dove si parla di una luce portata dalle masse a risvegliare una fiducia sociale che sembrava ormai assopita.
Un album che riempie l’animo e le orecchie: l’amplificazione dello spirito di un’intera popolazione nei confronti di una situazione non più sostenibile. Una situazione così simile a quella italiana da non poter lasciare insensibile l’ascoltatore del nostro Paese. Un disco assolutamente da ascoltare, da cui prendere spunto per riflettere e, perché no, per finalmente agire.