#24: Pennino, un viaggio disegnato nei libri
La storia dell’evoluzione insegna che l’universo non ha mai smesso di essere creativo o “inventivo”.
Senza nessuna pretesa arrogante di sostituirsi alle diverse copertine delle case editrici di questo libro, la striscia di vignette così come l’avete conosciuta, diventa un’unica illustrazione interpretativa del racconto. Questa rubrica, a cura di Alessandro Ferri (batterista Gli Ebrei e Soviet Soviet, ndr) e Claudia Tebaldi, cambia forma.
«― Su questo, appunto, si basa la mia grande scoperta. Lei sbaglia, però, quando afferma che non possiamo muoverci nel tempo. Se io, per esempio, ricordo con grande chiarezza un incidente qualsiasi, mi sposto al preciso istante in cui esso è accaduto: mi astraggo, come suol dirsi; compio, cioè, per un momento, un balzo nel passato. Non possediamo i mezzi, certo, per restarvi durante un dato periodo di tempo, né più né meno che un selvaggio o un animalenon hanno quelli di rimanere sollevati a più di un metro sulla superficie terrestre; ma un essere civilizzato si trova, sotto questo aspetto, in condizioni assai migliori di un selvaggio, poiché può sollevarsi per mezzo di un pallone malgrado la forza di gravità. E perché dunque non potrebbe sperare di riuscire un giorno a fermare o accelerare la sua corsa lungo la dimensione tempo, o perfino a fare dietro front e viaggiare nella direzione opposta?»