Il Courmayeur Noir in Festival festeggia i suoi 25 anni, un notevole traguardo che apre un’edizione all'insegna della celebrazione, proiettando storiche Serie tv (X-Files e Twin Peaks) e ospitando registi e scrittori già noti ai frequentatori di questo particolare Festival tra le montagne dedicato ai generi noir, giallo, thriller, horror.
Durante la seconda giornata è stato proiettato l'ultimo film di J. C. Chandor, regista già conosciuto per aver partecipato nel 2011 con Margin Call.
A Most Violent Year è ambientato a New York nel 1981 – anno in cui, secondo le statistiche, ci fu il maggiore tasso di criminalità in America – ed è la storia di un immigrato, Abel Morales (Oscar Isaac), che giunge negli Stati Uniti per inseguire il mitico sogno americano. Abel è il ritratto del self-made man, un imprenditore che si è costruito la propria fortuna grazie alla sua ditta di distribuzione petrolifera, facendosi largo tra una concorrenza spietata e crudele. A differenza dei suoi avversari, Abel ha sempre cercato di rispettare la legge, per non diventare come tutti gli altri: un gangster. Ben presto però si accorgerà che il mondo degli affari è violento, marcio, corrotto e il tanto agognato sogno americano è piuttosto una chimera.
Due sono i punti sicuramente a favore del film: il primo è la bellissima fotografia di una New York innevata che, apparentemente affascinante, nasconde un sottobosco di segreti criminosi; il secondo è la prova d’attore del protagonista, perché Oscar Isaac regge sulle sue spalle tutto il peso del film ed è calato perfettamente nei panni di un personaggio che, nonostante la sua integrità, viene trascinato verso il fondo da una spirale di violenza e imbrogli. È inoltre molto interessante seguire la parabola di un uomo che vuole farcela a tutti i costi, senza dover ricorrere a mezzi illeciti, ma la sua correttezza deve subire le ingiustizie di affaristi criminali; e qui, un’altra particolarità della pellicola: infatti non si vedono gangster in azione, ma le azioni dei gangster e i loro effetti devastanti sul protagonista.
Purtroppo però c’è anche un difetto: il film, essendo un noir, dovrebbe avere un ritmo molto più sostenuto, invece la tensione si concentra solo in alcuni picchi e poi si distende lasciando rallentare il battito cardiaco dello spettatore che fatica a sostenere 124’ di film.
A Most Violent Year è un film piuttosto classico, apprezzabile per la sua confezione, soprattutto a livello visivo, e per i due attori protagonisti (accanto a Oscar Isaac, troviamo la brava Jessica Chastain nei panni della moglie), ma si sente comunque la mancanza di quell'adrenalina che avrebbe portato il film a un livello più alto.