Scala al paradiso, Michael Powell & Emeric Pressburger, 1946

Michael Powell & Emeric Pressburger

100 registi (e tantissimi film) che migliorano una vita

Due spiriti illuminati, due menti raffinatissime, due tra le figure più gigantesche di tutta la storia del cinema. Non è semplice raccontare la smisurata e titanica grandezza di Michael Powell ed Emeric Pressburger: occorre farne esperienza diretta, attraverso la visione delle pellicole partorite dal loro sodalizio artistico. Inglese il primo, ungherese il secondo. Un enorme talento visivo nel primo. Una capacità innata di concepire sceneggiature geniali, sorprendenti nella loro sfrenata fantasia, nel secondo. Era forse naturale che due menti così prima o poi finissero per incontrarsi. Accadde nel 1943, nella burrasca della Seconda guerra mondiale, e il connubio, benedetto dalla nascita di una leggendaria compagnia di produzione (The Archers), fece subito centro con un primo, monumentale, capolavoro: Duello a Berlino.

Da lì in poi la dicitura “Scritto, prodotto e diretto da Michael Powell ed Emeric Pressburger” sarebbe divenuta sinonimo di eccellenza, oltre che il manifesto di una collaborazione che non prevedeva distinzioni rigide di ruoli e che poneva nell’inscindibile binomio Powell-Pressburger il nucleo centrale di tutto il processo creativo. Alla loro scuderia, di lì a qualche anno, si sarebbe aggiunto anche l’apporto cruciale di Jack Cardiff, uno tra i più grandi direttori della fotografia di tutti i tempi. Scarpette rosse, Narciso Nero, Scala al Paradiso, I racconti di Hoffman: se il cinema è l’arte del sogno, Powell e Pressburger hanno saputo distillarne la quintessenza. Come nessun altro prima e dopo di loro.

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